# 38
LA
CHIAVE DEL REGNO
Di Carlo Monni
(Collaborazione e consigli di & Mickey)
Un luogo molto lontano.
C’è un improvviso lampo di luce poi nella landa desolata appaiono di colpo la struttura di una base militare americana e alcune figure umane.
-Cosa è successo?- esclama una confusa Shadowcat.
L’uomo chiamato Forge si alza in piedi e si guarda intorno.
-Non siamo in Florida.- afferma -Non nella nostra almeno perché sono convinto che non siamo più sulla Terra.-
Kitty Pryde sembra decisamente perplessa.
-Ma che razza di potere è stato capace di spostare tutti questi edifici e persone?-
Forge non sa cosa rispondere.
All’interno dell’edificio.
Ciclope si appoggia ad una parete con la testa che gli gira. L’ultima cosa che ricorda è un lampo accecante e poi… poi cosa?
A giudicare da quel che vede, quanto è accaduto ha preso di sorpresa anche i membri dello Zodiaco. Non era questo che voleva Virgo quando ha azionato il misterioso artefatto noto come Chiave dello Zodiaco, ne è certo, ma allora, chi o cosa l’ha provocato?
-Cos’è successo?- chiede Colosso perplesso,
-Vorrei saperlo anch’io.- risponde Scott Summers -E credo di non essere il solo.-
Rogue si alza a fatica e guarda verso l’esterno da una finestra. Un’occhiata all’esterno le conferma i suoi peggiori timori.
-Ragazzi…- dice -… per usare una frase fatta: ho l'impressione che noi non siamo più nel Kansas.-[1]
Worthington Tower,
Manhattan, New York City.
Il destino aveva voluto che i due
gemelli omozigoti Joshua e Damian Link seguissero strade opposte nella vita:
criminale il primo, poliziotto il secondo. Lo stesso destino si era voluto
divertire nei loro confronti forgiando tra loro un legame molto particolare.[2] Un bizzarro incidente, infatti, ha fatto
acquisire loro la capacità di trasferire la propria coscienza l’uno nel corpo
dell’altro e vedersi raddoppiate le facoltà fisiche e mentali. Joshua ne ha
approfittato per prendere il controllo del corpo del proprio fratello
diventando il membro dello Zodiaco noto come Gemini, proprio come ha fatto
adesso introducendosi nella sede newyorkese degli X-Men. Il suo compito:
sottrarre dei dati dal server del gruppo mutante e copiarli su una chiavetta
USB fornitagli dal suo capo Taurus.
Raggiungere la saletta del computer centrale è stato facile anche
perché oggi nessun membro del famoso gruppo mutante è in sede.[3]
Con calma Gemini accede ai dati che cerca ed inizia a copiarli. Ha appena
finito ed ha ritirato la chiavetta che…
-Ehi tu, che ci fai qui?-
Al sentire quella voce di donna Gemini sospira. Sarebbe stato troppo
bello sperare che filasse tutto liscio sino alla fine, pensa.
Un posto molto, troppo,
lontano.
All’interno dell’edificio principale del complesso di Cape Citadel
X-Men e membri dello Zodiaco si confrontano ma questi ultimi non sembrano aver molta
voglia di combattere. Quel che è successo li ha lasciati sconcertati quanto i
loro avversari.
-Dove siamo?- esclama Sagittarius rivolto all’unica donna del suo
gruppo -Dove ci hai portato?-
-Io… io non lo so.- balbetta una confusa Virgo -È stata la Chiave. Ha
fatto tutto da sola.-
-Non m’importa. Riportaci subito a casa.-
-Io… ci sto provando, ma la Chiave non risponde più ai miei comandi.-
Un attimo dopo il magico artefatto scompare.
-Magnifico.- commenta Banshee -Se non sbaglio, abbiamo appena perduto
la sola cosa che poteva portarci via da qui… dovunque sia qui.-
-Io so dove siamo!- esclama Capricorn -Ci sono stato una volta, anni
fa.[4]
Questa è la dimensione di origine della Chiave.-
E Ciclope è certo che non sia una buona notizia.
Sede del Club Infernale,
840 5° Avenue, Upper West Side, Manhattan, New York City
La giovane donna dai capelli neri, vestita con un abito di Versace, siede ad un tavolo aspettando il prossimo Martini. Sul suo volto un’espressione seccata. Sta riflettendo sulle parole dell’uomo che era con lei sino a poco tempo prima.
-Il tuo amico ti ha piantato?-
A parlare è stata una giovane
donna, apparentemente di poco più di vent’anni dai capelli neri che indossa una guepiere,
calze a rete, stivali ed una mantellina, tutto rigorosamente bianco.
La donna seduta alza gli occhi a guardarla e le sfugge un sorriso.
-Non è un amico ma mio fratello ed aveva affari urgenti a cui
badare...- risponde tranquilla -… dirige le industrie di famiglia.-
-Nessun cavaliere, quindi? Incomprensibile.-
-Forse io non so che farmene di un uomo, Miss Frost.-
-Sa chi sono?-
-Il suo abbigliamento non lascia spazio a dubbi: c’è una sola donna dai
capelli corvini tra gli scacchi bianchi del Cerchio Interno di questo club:
Cordelia Frost, la sorella minore di Emma, la famosa Regina Bianca.-
-Lei è in vantaggio su di me, Miss…-
-Emily Van Lunt. E non insulti la mia intelligenza fingendo di non
saperlo.-
Cominciamo bene, pensa Cordelia, la sfida sarà davvero interessante.
In un posto sempre troppo
lontano
Escono insieme dall’edificio e si dirigono verso la recinzione. I
soldati ancora sconcertati imbracciano i loro fucili e così fanno gli sgherri
dello Zodiaco. Un attimo dopo partono i primi colpi.
I proiettili si fermano a mezz’aria e i fucili sono strappati dalle
mani di chi li usa e fluttuano nel vuoto.
“State tutti calmi e nessuno
si farà male!” intima una
voce dal tono imperioso che risuona nella mente dei presenti.
-Credo che sia un consiglio saggio.- interviene Forge -Quelli laggiù
sono i nostri amici con quelli dello Zodiaco e sembra che nessuno di loro abbia
molta voglia di combattere. Sentiamo da loro cosa sta succedendo.-
Shadowcat indica una figura in mezzo al gruppetto che avanza: un uomo che sembra fatto di una sorta di metallo ma quasi liquido, con gli occhi sfavillanti di una luce rossastra e che indossa una familiare uniforme.
-Quello… quello cosa… chi è? Sembra…-
“Sono Cable, stai tranquilla
Kitty.”risponde,
telepaticamente il suo compagno di squadra.
“Nathan, cosa ti è successo?”
gli chiede Kitty Pryde
allo stesso modo.
“Non ne sono ancora sicuro.
Sto…. Sto ancora analizzando la situazione.”
Cable è cambiato e non solo nel fisico. Kitty si è fatta un’idea di
cosa gli sia accaduto: in qualche modo il virus tecnorganico che lo affligge da
tempo si è diffuso in tutto il suo organismo e lo ha mutato in… cosa?
“Ce lo chiederemo a tempo
debito.” Ribatte Cable
leggendole evidentemente nel pensiero “Ora
dobbiamo trovare un modo per tornare tutti a casa.”
L’intervento di Cable lascia Kitty ancora più inquieta. Non è da lui
intromettersi così nei pensieri di un compagno di squadra.
È Ciclope a parlare per primo:
-Stando a Capricorn siamo nella dimensione d’origine della Chiave dello
Zodiaco e non vedo motivo per non credergli. Tu che mi dici, Forge?-
-Che dovunque sia, il posto dove ci troviamo, è molto simile alla
Terra.- risponde il Cheyenne -Stessa percentuale o quasi di azoto e ossigeno
nell’atmosfera, ambiente adatto alla vita umana anche se non ho ancora capito
se c’è… la vita, intendo.-
-Oh sì che c’è.- si intromette Capricorn -Ricordo che…-
“SILENZIO!”
La voce echeggia improvvisa e voltandosi nella direzione da cui
proviene, tutti vedono un gigantesco volto nel cielo: quello di un uomo dalla
folta barba bianca e un cappuccio verde.
Oltre al viso si vedono anche le mani… che stringono la Chiave dello
Zodiaco.
“IO SONO IL CUSTODE DELLA LEGGE DELLA CONFRATERNITA DI ANKH. E VOI
COMPIRETE IL VOSTRO DESTINO!”
Una luce li avvolge tutti e quando è cessata sono scomparsi.
Worthington Tower,
Manhattan, New York City.
Gemini osserva la nuova arrivata: abbastanza giovane, pelle ambrata,
occhiali, maglietta e jeans. Non è una degli X-Men attivi, questo è certo. Ha
il tipico accento del Bronx e probabile origine Portoricana. Ora che ci pensa,
nei file fornitigli da Taurus c’era anche il suo nome.
-Manteniamo la calma, Dottoressa Reyes.- le dice -Non intendo farle del
male.-
-Se sai chi sono…- ribatte Cecilia Reyes -… allora sai anche che non è
facile farmi del male. Chi sei tu, invece? E cosa vuoi?-
-Sigh… pare che debba trovarmi un buon press agent. Non ho tempo per le
presentazioni formali., Dottoressa. Mi chiami Gemini.-
Con un salto il supercriminale raggiunge il lampadario e lo usa come
trampolino per atterrare alle spalle di Cecilia. Le sferra un calcio rotante
alla schiena ma viene respinto da qualcosa di invisibile.
-Campo di forza.- borbotta -C’era da aspèttarselo che fossi anche tu
una mutante.-
-Qualcosa contro i mutanti?- ribatte Cecilia.
-Qualcosa contro gli scontri inutili piuttosto. I miei rispetti,
Dottoressa.-
Gemini scatta fuori dalla stanza e si fionda nel corridoio. Cecilia lo
insegue, ma l’uomo è decisamente più veloce di lei e dopo aver svoltato un
angolo non lo vede più.
La dottoressa rimane perplessa. L’intruso non è certo rimasto ad aspettare
gli ascensori. Deve aver preso le scale. Ma verso il tetto o verso terra?
Impossibile capirlo. Da come ha superato le misure di sicurezza è ovvio che è
uno in gamba, dubita che sarebbe capace di ritrovarlo ormai.
Ma cosa voleva? Ha detto di chiamarsi Gemini, come il segno zodiacale
dei Gemelli. Il gruppo di Westchester non stava affrontando proprio il cartello
criminale noto come Zodiaco quando è scomparso? C’è un legame, è ovvio, ma
quale?
Molto al di sotto, quello che sembra il Sergente di Polizia Damian Link
esce tranquillamente dall’ingresso principale.
Da un’altra parte.
X-Men e membri dello Zodiaco si materializzano all’interno di un ampio
salone di pietra al cui centro arde un grosso braciere. Davanti a loro un gruppo
di uomini ciascuno dei quali indossa un saio verde con il cappuccio calato sul
volto. Quello al centro stringe salda nelle mani la Chiave dello Zodiaco.
-Il Custode della Legge, suppongo.- gli si rivolge Forge -Vorrei dire
che sono lieto di incontrarti ma capirai che la situazione non è delle
migliori.-
-Bando alle ciance.- interviene Ciclope -Che vuoi da noi?-
-Non sta a te fare domande, uomo.- ribatte l’anziano -Tuttavia risponderò perché così mi aggrada: quella che voi chiamate Chiave dello Zodiaco è un oggetto di grande potere e lo trae dalle emozioni umane, le assorbe e se ne nutre. Questo è un mondo sterile e morente e la Chiave non aveva più nulla di cui nutrirsi, così la mandammo in mondo giovane e pieno di conflitti dove avrebbe potuto rigenerarsi. Di recente essa fu sovraccaricata dall’odio ed apparentemente fu distrutta.[5] Solo apparentemente perché suo è il potere di autorigenerarsi e così è accaduto. Si è riformata ed il suo potere è cresciuto sempre più sino ad attirare a sé i suoi precedenti possessori ed usarli per tornare qui.-
-Perché?- chiede Colosso -Qual è il vostro scopo?-
Il Custode della Legge sorride mentre risponde:
-Non è ovvio? Voi sarete gli artefici della completa rigenerazione della Chiave. Siete un calderone di emozioni e le esprimerete nel conflitto che seguirà. Vi batterete tra voi.-
-E se non volessimo farlo?-Ribatte Ciclope.
-Non ho mai detto che avreste avuto scelta.-
La chiave brilla nelle sue mani ed avvolge quelli che stanno davanti a lui.
-E ora battetevi, battetevi sino alla morte!-
Worthington Tower, New York.
Cecilia Reyes ha un’aria davvero mortificata mentre racconta l’accaduto agli X-Men residenti appena rientrati dopo una missione:
-Mi dispiace. Non sono riuscita a fermarlo.-
-Non è colpa tua,- la conforta Arcangelo -Non sei una combattente.-
-Ma se fossi stata meglio addestrata…-
-Sei un medico: .il tuo compito è salvare le vite, non combattere. Certe cose lasciale fare ai professionisti.- replica Havok.
-Secondo me, Alex, hai frequentato troppo Wolverine, cominci a parlare come lui.- commenta, sarcastico, l’Uomo Ghiaccio.
Alex Summers ignora il commento e prosegue:
-Dovremo migliorare la sicurezza della Torre, questo è certo. A nessuno deve essere permesso di infiltrarsi approfittando della nostra assenza.[6] Questo problema in più non ci voleva: abbiamo già troppe cose di cose di cui preoccuparci in questi giorni.[7] Mi chiedo…-
-So cosa vuoi dire.- interviene Husk -Il fatto che un membro dello Zodiaco si sia infiltrato qui è collegato a quello che è accaduto a Scott e gli altri? E cosa cercava Gemini?-
-La domanda più grave è un’altra, Paige: lo ha trovato?-
Nella dimensione di Ankh
Non è certo la prima volta che Scott Summers si trova in una situazione simile: in un ambiente ostile e costretto a battersi per la propria vita assieme ai suoi compagni. Non è forse quello che gli capita da quando i suoi poteri si sono manifestati per la prima volta? Rispetto alle volte precedenti, però, ha un incentivo in più a sopravvivere: una figlia di un anno che non intende abbandonare. Con la coda dell’occhio guarda l’essere di metallo non lontano da lui: se fosse stato un padre più attento, suo figlio Nathan non sarebbe mai stato infettato dal virus tecnorganico e non sarebbe mai stato trasportato in un futuro apocalittico per divenire il guerriero e viaggiatore temporale chiamato Cable.
È nella natura dell’uomo chiamato Ciclope attribuirsi tutte le colpe ma ora non può pensarci, deve concentrarsi sull’imminente scontro.
Solo un attimo prima erano nella sala del tempio di Ankh, poi la Chiave dello Zodiaco ha brillato ed ora si trovano di nuovo all’aperto, in un ambiente quasi certamente ostile e di fronte a nemici determinati.
In teoria, essendo in sette contro quattro e col vantaggio dei loro superpoteri innati, gli X-Men dovrebbero cavarsela molto facilmente ma Scott ha la precisa sensazione che la Chiave non voglia che il gioco finisca tanto presto. Sono trattati come burattini e questo non gli va giù.
-Suggerimenti Scott?- gli sussurra Banshee.
-Restare vivi e sconfiggere i nostri avversari senza uccidere nessuno.- replica Ciclope
“Non sarà facile.” ribatte telepaticamente Cable “Loro non si faranno simili scrupoli.”
“Non m’importa, noi dobbiamo…”
-Attento!-
Colosso lo spinge di lato e si prende in pieno un dardo di Sagittarius destinato a Scott, dardo che rimbalza senza danni sulla sua corazza di metallo organico.
Lo scontro è cominciato.
Un luogo segreto da qualche parte negli Stati Uniti.
Magneto, Signore del Magnetismo, sta guardando l’orizzonte quando Emma Frost gli si avvicina poggiandogli le mani sulle spalle e chiedendogli:
-A cosa stai pensando, Erik?-
-Al futuro.- risponde lui senza nemmeno voltarsi.
Per qualche istante rimane silenzioso inseguendo chissà quali cupi pensieri, poi dice:
-Quando presi le redini del governo di Genosha avevo un sogno in mente: farne un porto sicuro per ogni mutante della Terra, un luogo dove sarebbero stati protetti da un Mondo che li odia, li teme e li perseguita.-
-L’Israele dei Mutanti.- commenta Emma con un lieve sorriso -Un programma davvero ambizioso.-
Magneto sorride a sua volta.
-Troppo ambizioso, vuoi dire? Forse hai ragione, ma speravo che mi avrebbero lasciato libero di perseguirlo ed invece hanno approfittato della prima occasione favorevole per depormi.[8] Sapevo che avrei dovuto guardarmi dalla Huxley ma ho scelto ingenuamente di credere nella sua lealtà e questo è stato il risultato.-
-Ma tu non intendi lasciare che si goda il potere che ha conquistato a tue spese, giusto?-
Magneto stringe i pugni e con voce risoluta risponde:
-Riavrò quello che è mio di diritto a qualunque costo.-
-Ed io sarò al tuo fianco.-
“Dopotutto…” pensa la bionda telepate “… che cos’è un Re senza una Regina?”
Dimensione di Ankh
Aries attacca caricando a testa bassa. Scott Summers reagisce istintivamente sparando un raggio ottico che s’infrange sul casco di Aries. Il risultato è che entrambi vengono sbalzati indietro.
“Questo è impossibile!” pensa Ciclope rimettendosi in piedi “Io non subisco mai il rinculo dai miei raggi, eppure questa è la seconda volta che mi accade una cosa simile colpendo il casco di Aries. C’è molto più di quanto sembra in questi membri dello Zodiaco.”
In pochi sanno quale sia il suo vero nome, quasi tutti la chiamano solo Rogue . Quella che sta davanti a lei e con cui si sta confrontando la conosce solo come Virgo.
-Donna contro donna.- commenta la Bella del Sud -Se credi che con me le cose saranno più facili cambierai idea una volta che ci saremo toccate. Un attimo e sarà tutto finito.-
-Sta zitta!-
Virgo scatta e sferra alla sua avversaria un calcio al mento.
Rogue osserva incredula il rivolo di sangue che le cola sul costume. Non solo il suo potere di assorbimento non è scattato con Virgo, ma lei l’ha ferita nonostante sia quasi invulnerabile.
-Mi hai fatto male.- borbotta.
-E te ne farò ancora di più.- ribatte Virgo sferrandole un altro colpo e un altro ancora.
Banshee vola emettendo il suo caratteristico grido. Il posto in cui si trova gli rammenta la Terra Desolata dei miti celtici ma qui non basterà un eroe a rimettere a posto le cose: questo è davvero un mondo morente e senza speranza.
Qualcosa balza dalle rocce e cerca di afferrarlo. Sean Cassidy lo respinge istintivamente intensificando il suo grido. Guardandolo meglio si accorge che la creatura mostruosa che l’ha assalito indossa brandelli di uniforme. È uno dei militari della base? Sembrerebbe proprio di sì. È stato il potere della Chiave a mutarlo o qualcos’altro?
Incuriosito, Sean scende ad indagare. Si avvicina alla creatura apparentante svenuta. Improvvisamente dalle tenebre ne escono altri che lo sommergono e lo colpiscono con artigli e zanne.
Per un attimo Banshee pensa che morirà in questo posto desolato, lontano dai suoi cari. Non rivedrà più sua figlia Theresa o Moira MacTaggert.
Con tutto il fiato che ha urla.
Colosso avanza verso Sagittarius mentre i dardi di quest’ultimo aderiscono alla sua pelle di metallo.
-Mi spiace Tovarish Strelets.-[9] dice -Ma sembra che le tue armi siano inutili con me.-
-Non esserne così certo, Russo.- ribatte l’altro con un sorrisetto.
Dai dardi esce una materia viscosa che si espande e si solidifica ricoprendo in breve tempo Peter Rasputin.
Sagittarius gli si avvicina e gli dà una spinta facendolo cadere a terra.
-Mi hanno detto che quando sei in forma metallica non hai bisogno di respirare.- dice il criminale -Ma puoi mantenere questa forma indefinitamente o hai dei limiti? Sono curioso di scoprirlo.-
Da qualche parte a New York
Gemini attiva il suo palmare e sullo schermo appare l’immagine del segno del Toro.
<<Devo presumere che sia andato tutto bene.>> dice una voce elettronicamente distorta.
-Tutto come previsto: ho i dati che cercavi.- risponde Joshua Link mostrando alla microcamera una chiavetta USB.
<<Ottimo. Con i segreti degli X-Men in nostro possesso, chissà
quali limiti possiamo raggiungere adesso.>>
E Gemini non fa fatica ad immaginarsi un sorriso soddisfatto sulle labbra di Taurus.
Dimensione di Ankh
Banshee si è appena liberato ma ha poco tempo per gioire perché si
ritrova intrappolato nelle corna tentacolate della maschera di Capricorn una
delle quali gli tappa la bocca
Il suo avversario lo attira verso di sé ed il mutante irlandese non
oppone resistenza.
-Non credevo che sarebbe stato così facile.- commenta Capricorn.
Un attimo dopo una ginocchiata lo coglie dove fa
più male e lui si piega in due dal dolore lasciando la presa su Sean Cassidy
che senza esitare gli sferra un colpo alla nuca abbattendolo.
-Non è stata una mossa molto sportiva, lo ammetto...- dice poi -… ma
qui non siamo alle Olimpiadi.-
Un attimo dopo emette il suo caratteristico urlo e si leva in volo. I
suoi compagni di squadra potrebbero aver bisogno di aiuto.
Non ci era abituata: troppo a lungo ha fatto affidamento sulla sua invulnerabilità
e sul suo potere di assorbimento della psiche e delle facoltà altrui ed ora che
si trova di fronte un’avversaria per cui la prima non vale e che sembra immune
al secondo, si trova in svantaggio.
Per fortuna Ciclope è severissimo e pignolo negli allenamenti. Le
sembra di udire la sua voce:
-Ci è già accaduto in passato di trovarci privati dei nostri poteri e
dobbiamo essere pronti a cavarcela anche senza di essi.-
“Grazie Scott” pensa Rogue bloccando col braccio destro un colpo della
sua avversaria. “Grazie Logan”, pensa afferrando un braccio della sua
avversaria per poi farla volare in aria.
Adesso non deve perdere il momento favorevole. Prima che Virgo si
rialzi le sferra un calcio al mento.
La prima reazione istintiva di Piotr Nikolaievitch Rasputin è il
panico. Se al suo posto ci fosse Tempesta, con la sua claustrofobia, sarebbe
già impazzita, pensa.
L’importante è non cedere al panico. Se agisce in fretta, prima che la
roba che ha addosso diventi troppo dura… ritorna alla sua forma umana e subito
dopo a quella di metallo organico flettendo i muscoli e spezzando la sua
prigione.
-Cosa?- esclama Sagittarius.
Colosso si rialza in piedi con una rapidità sorprendente per uno con la
sua mole e colpisce l’uomo davanti a lui abbattendolo.
-Te lo avevo detto, Tovarish
Strelets…- dice -…i tuoi trucchi sono inutili con
me.-
Scott Summers sa che deve agire alla svelta. Ormai ha capito che non
può attaccare Aries direttamente ma c’è un’altra tattica che può adottare.
Evita all’ultimo istante una carica del suo avversario poi spara una
scarica dei suoi raggi ottici.
Non verso Aries, però, ma contro una roccia alle sue spalle.
L’angolazione fa sì che il raggio rimbalzi contro un’altra roccia e da lì
finisca sulla schiena di Aries abbattendolo all’istante.
Ciclope sorride soddisfatto.
Tempio di Ankh.
Su una specie di specchio il Custode della Legge e gli altri sacerdoti
osservano gli scontri.
-Quelli chiamati X-Men sembravano sul punto di perdere ma ora si stanno
riprendendo.- commenta uno dei monaci.
-Chi vincerà importa poco.- replica il Custode -Ciò che conta è che la
chiave si alimenta del loro conflitto, delle loro emozioni ed il suo potere si
rafforza. Solo questo e null’altro ha importanza.-
-Ma davvero?-
Da una parete sbuca improvvisamente Shadowcat che strappa la chiave di
mano al vecchio.
-Come osi?- urla il Custode,
-Oh è stato facile.- replica Kitty Pryde -Ora finiamola qui.-
La chiave si muove, lotta per sfuggire alla stretta di Kitty che lotta
per non perdere la presa.
-NO!- grida.
-Sciocca donna.- la apostrofa il Custode della Legge -La Chiave non può
essere dominata. Essa sceglie a chi dare il suo potere e ti ha respinto.-
La chiave sfugge di mano a Shadowcat ma prima di tornare nella mano del
sacerdote si blocca a mezz’aria poi si gira e si dirige verso un braciere nel
centro della sala.
-Che sta succedendo?- esclama il Custode.
“Merito mio.”
Tutti odono la voce nella loro mente mentre nel centro della stanza
appare la figura argentea di Cable.
“Un potere come quello della
Chiave è troppo pericoloso: deve essere neutralizzato.”
La Chiave sembra indugiare sopra il braciere, poi vi cade letteralmente
dentro.
-NO!- urla il Custode della Legge.
Un secondo dopo la realtà sembra esplodere.
Istituto Xavier per un’Istruzione Superiore, Salem Center, Contea di Westchester, Stato di New York.
Jean Grey sente una specie di esplosione nel cervello: decine di voci che erompono nella sua mente tutte insieme in un caotico marasma. Le sembra di annaspare come se stesse per annegare, poi riguadagna il controllo di sé e la realtà riprende le sue forme ordinarie.
Un rapido sguardo le basta per capire che le cinque Naiadi di Stepford hanno avuto la stessa esperienza, ma anche se non lo ammetterebbero mai, erano meno preparate di lei e non si sono ancora riprese del tutto.
Quel che importa adesso è un’altra cosa.
-Hank!- chiama.
Il peloso mutante blu che risponde al nome di Henry Philip McCoy, ma che è forse meglio noto col nome in codice di Bestia, entra nella sala Cerebro e con voce preoccupata dice:
-Che succede, Jeanie?-
Il sorriso sul volto della sua compagna di squadra dissipa ogni preoccupazione.
-Sono tornati.- dice Jean -Scott e gli altri sono vivi e sono a casa.-
Cape Citadel, Florida.
C’è uno strano sentore nell’aria, come se fosse piena di elettricità.
Qualcosa, una sorta di misterioso istinto spinge i presenti ad allontanarsi dal
perimetro della base spaziale. Subito dopo si ode un rumore non dissimile da
quello che fanno le pannocchie di mais quando diventano popcorn e l’area è
avvolta da un lampo di intensa luce.
-Ma cosa c§°ço sta accadendo?-
esclama il Generale Fredricks.
Il suo stupore è ancora più grande quando la luce si dissipa e si rende
conto che la base svanita poco prima[10]
è appena riapparsa esattamente dov’era.
Con la base sono riapparsi anche i membri del personale che si
trovavano all’interno. Alcuni di loro hanno gli abiti laceri e sembrano
confusi. Qualcuno si inginocchia e vomita.
Cannonball ed il suo gruppetto di X-Men di rinforzo sono sorpresi
quanto gli altri, poi una voce echeggia nelle loro menti:
“Calma. Stiamo tutti bene… più
o meno.”
“Nathan!” quella di Rachel Summers sarebbe stata
un’esclamazione se l’avesse espressa ad alta voce e non telepaticamente “Sei certo che sia tutto a posto,
fratellino?”
Cable sorride pensando a quanto bizzarro sia che una ragazza che
dimostra più di metà dei suoi anni lo chiami così.
Un attimo dopo il gruppetto degli X-Men esce dall’edificio principale e
si avvia verso gli astanti.
I membri della squadra di salvataggio si fanno loro incontro e Rachel
getta le braccia al collo di un imbarazzato Ciclope.
-Grazie a Dio sei vivo!- esclama la ragazza.
-Non sono mai stato facile da uccidere, lo sai.- replica Scott.
Nei minuti che seguono ci sono saluti e spiegazioni, poi Forzuto dice:
-Ragazzi, odio fare il guastafeste, ma… che fine ha fatto lo Zodiaco?-
Basta una breve ricerca per rendersi conto che i membri della sinistra
organizzazione sono scomparsi.
-Devono aver approfittato della confusione per fuggire.- conclude
Banshee -Rachel riesci a sentirli?-
-Negativo Sean.- risponde la rossa -Devono essere schermati contro la
telepatia. Quello chiamato Scorpio lo era di sicuro: non potevo percepire i suoi
pensieri e nemmeno aggredirlo mentalmente.-
-E negli scontri fisici ha fatto fare a tutti la figura degli scemi.-
aggiunge Grace O’Sullivan Worthington, alias Angel.
-C’è molto di più di quanto appaia ad occhio nudo in questo Zodiaco.
Non sono più solo dei criminali con buffi costumi e armi avveniristiche.-
commenta Forge.
-E la nostra strada e la loro sono destinate ad incrociarsi ancora.
Potete scommetterci.- ribatte Ciclope.
EPILOGO UNO
Rifugio segreto dello
Zodiaco.
Taurus si rivolge ai suoi compagni seduti intorno a lui al grande
tavolo circolare:
-Bene… la missione a Cape Citadel non è stata esattamente un successo
ma nemmeno un fallimento completo: abbiamo testato le nostre nuove abilità.-
-Ma non siamo riusciti a recuperare la Chiave dello Zodiaco.-
puntualizza Virgo con evidente frustrazione,
-Sapevamo che poteva accadere.- taglia corto Taurus -E comunque, grazie
a Gemini, abbiamo accesso a molti, se non a tutti, i segreti degli X-Men e
state certi che ne faremo buon uso.-
La riunione si scioglie e Taurus rimane solo. Apre un passaggio segreto
e si cambia indossando abiti civili. Un po’ di tempo davanti allo specchio per
sistemarsi, poi raggiunge un garage dove sale su una vettura sportiva che parte
rombando.
EPILOGO DUE
Un altro rifugio segreto
L’uomo conosciuto come Scorpio sospira non appena entra in casa. Si
libera del costume e della maschera che ne nasconde le vere fattezze.
Mentre l’acqua calda della doccia scorre sul suo corpo si concede un
sorriso. È andata benissimo, pensa, è stato divertente battersi con gli X-Men,
anche se quelle che ha affrontato erano delle riserve in fondo Non che lo
rifarebbe, s’intende.
Con un asciugamano avvolto attorno alla vita si avvicina allo specchio
ed armeggia brevemente con l’occhio sinistro, quindi lo copre con una benda
nera.
Si veste rapidamente e poi esce lasciandosi alle spalle una stanza
buia.
FINE?
NOTE DELL’AUTORE
Si
conclude con più domande che risposte il primo scontro tra gli X-Men e lo Zodiaco,
domande che avranno risposte nei prossimi episodi… forse.
Ma
passiamo alle note:
1)
Il
Custode della Legge, i Sacerdoti di Ankh e la loro tetra dimensione sono stati
creati da Gerry Conway & Gene Colan da un’idea di Allyn Brodsky su
Daredevil Vol. 1° #73 datato marzo 1971.
2)
Immagino
che le domande più importanti che vi starete facendo, voi, miei dieci lettori
(non sono il Manzoni, 25 lettori sono troppi -_^), siano: chi è Taurus? Ma
soprattutto, per citare il titolo di una classica storia di Jim Steranko: chi è
Scorpio? Se vi aspettate di avere subito una risposta, resterete delusi. Fate
pure le vostre congetture. Chissà, forse ci azzeccherete.
Nel prossimo episodio: Thanos.
Abbiamo detto tutto. -_^
Carlo
[1] Modo di dire tipicamente
americano nato da una frase di Dorothy nel film “Il Mago di Oz” del 1939.
[2] Gioco di parole tra il
cognome dei due gemelli, Link, ed il significato di legame, collegamento che
tale termine ha in lingua inglese.
[3][3] E se volete sapere
perché, non dimenticate di leggere Gli Incredibili X-Men #30.
[4] Su Daredevil Vol. 1° #73
(In Italia su Devil, Corno, #72).
[5] Su Villains LTD #50.
[6] Il team di Havok era al
Progetto P.E.G.A.S.U.S. come visto in Gli Incredibili X-Men MIT #31.
[7] Vedi i recenti episodi
della serie gemella Gli Incredibili X-Men.
[8] Nell’episodio #34.
[9] Compagno Sagittario in
Russo.
[10] Ovvero nell’episodio #36